Palazzo Gangi apre le porte alle visite: nei saloni de “Il Gattopardo” tra maioliche e affreschi

Noto al grande pubblico per essere stato scelto dal regista Luchino Visconti come set per una delle più affascinanti scene del suo celebre film “Il Gattopardo”, a Palermo torna ad aprire le sue porte il meraviglioso Palazzo Valguarnera Gangi.
Si tratta di una delle più importanti dimore nobiliari della Sicilia per il suo alto e inestimabile valore artistico, che ha ospitato una delle scene cult del film. In uno dei suoi splendidi saloni è stata infatti ambientata la scena da ballo fra Claudia Cardinale e Burt Lancaster.
Il palazzo è visitabile in esclusiva con RestArt Palermo e grazie ad Amici dei Musei Siciliani, venerdì 21 ottobre alle 19.00. 
Di origine probabilmente cinquecentesca l’attuale aspetto del palazzo è il risultato di un’ importante opera di ristrutturazione voluta nella seconda metà del Settecento dal principe Pietro Valguarnera, sposo della nipote Marianna proprietaria della dimora.
Nel corso degli anni, importanti architetti del periodo furono impegnati nel cantiere della fabbrica.
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Tra questi Andrea Gigante, giovane architetto trapanese formatosi alla scuola di Amico e autore del meraviglioso e monumentale scalone di palazzo Bonagia, Mariano Sucameli, ideatore degli stucchi, dei medaglioni, delle cornici e balaustrini in stucco presenti sulla facciata, Giovan Battista Cascione, impegnato anche nella realizzazione del magnifico palazzo Santa Croce di via Maqueda.
Lavorarono invece negli interni del palazzo per la decorazione dei superbi saloni, pittori illustri quali: Intergugliemi, Fumagalli, Velasco e Serenario. Quest’ultimo è l’autore dell’affresco centrale “La virtù della Fede” presente nel grandioso salone da ballo.
Capolavoro del rococò siciliano, la Galleria degli Specchi, detta così per la presenza di 4 antiche specchiere in oro zecchino, presenta uno scenografico doppio soffitto ligneo traforato, ideato molto probabilmente dal Gigante: un progetto molto affine ai lavori dei Bibiena.
Si deve con molta probalità al Serenario la decorazione del soffitto traforato dipinto con finte architetture, trionfi floreali e giochi di putti.
Splendidi i pavimenti maiolicati della sala da ballo con scene di battaglie e della galleria raffiguranti le Fatiche di Ercole. Splendidi anche i numerosi saloni che si susseguono varcando la sala d’ingresso, un tempo sala delle armi: il “salone neoclassico” con i dipinti del Velasco, il “salone rosso” dai preziosi arredi, il “salone azzurro” con la vetrina che ospita una pregiata collezione di ventagli e antiche cristallerie.


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