Dentro la sala da ballo del Gattopardo: le visite (esclusive) nelle stanze di Palazzo Gangi

La sua fama di splendore ed eccezionalità, per gli arredi e i decori artistici, da sempre incuriosisce i cultori dell’arte e del cinema.
Stiamo parlando del Salone Giallo di Palazzo Valguarnera Gangi, che ospitò la celbre scena del ballo nel film Il Gattopardo di Luchino Visconti, con Burt Lancaster, Claudia Cardinale ed Alain Delon aristocratici protagonisti.
In occasione di RestART, il festival che apre in notturna alcuni dei più bei siti di Palermo, il salone è visitabile pubblicamente in esclusiva nei seguenti giorni: venerdì 12 e 26 agosto e venerdì 9 settembre, alle 19.00.
L’edificio fu costruito nella prima metà del XVIII secolo e terminato intorno al 1780 dal principe Pietro di Valguarnera. Per la vastità dell’impianto architettonico, per la qualità e la ricchezza degli apparati decorativi, nonché per il fatto di essere arrivato alle soglie del XXI secolo praticamente integro, palazzo Valguarnera non solo costituisce un unicum nel panorama siciliano, ma anche un momento altissimo del rococò italiano.

Oggi tra le 12 dimore storiche più importanti d’Europa e riportato “in vita” anche grazie all’impegno della principessa Carine Vanni Calvello Mantegna di Gangi.
Al suo interno si possono ammirare: il Salone d’onore, con il suo soffitto dipinto da Elia Interguglielmi nel 1792 dove è rappresentata la “Gloria del principe virtuoso”; la Galleria degli specchi, con la sua doppia soffittatura, la quale consente di scorgere, attraverso le aperture ricavate nel controsoffitto più basso, il grande affresco centrale.
Non ultimo il Salone Giallo dove fu affrescato il “Trionfo della fede tra le virtù teologali e cardinali”, dipinto da Gaspare Serenario nel 1754, attorniato da una serie di stucchi che ritraggono putti che sorreggono i medaglioni con gli stemmi di famiglia.
Nella Sala da ballo – a cui si accede passando dal Salone Rosso e il Salone Celeste – a predominare, come già detto, è il colore giallo dato anche dai tendaggi in seta gialla di Lampasso che rivestono le pareti ma anche il mobilio.
Entrando è visibile un grande dipinto della principessa Marianna Anna Valguarnera, artefice di tutto ciò che è rimasto fino ai giorni nostri. Una scena di battaglia, infine, è rappresentata nell’ampio pavimento maiolicato (circa 200 mq) in ottimo stato di conservazione.
Sono presenti, inoltre, consolles, boiseries, porte in oro zecchino, grandi specchiere e divani che rendono unico il Salone, spiegando a colpo d’occhio perchè Visconti ne rimase affascinato alla vista. Situato nel cuore della città, il Palazzo era all’epoca in un quartiere di confine abitato, fino al 1492, anno dell’Editto di espulsione, da ebrei e chiamato il quartiere degli Emiri al-Halisah.
In seguito a questo evento venne ripopolato da numerose famiglie appartenenti alla nobiltà palermitana.
L’edificio si affaccia su più vie: Piazza Sant’Anna, alla quale corrisponde anche il magnifico terrazzo che ospita piante provenienti da tutto il mondo (anch’esso immortalato nel film di Visconti), Piazza Croce dei Vespri, dove si trova l’ingresso al palazzo, vicolo Valguarnera e via Teatro Santa Cecilia.


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