Francesco De Grandi si racconta ai “Mestieri dell’Arte”

“La pittura è un dono da coltivare”, sostiene l’artista palermitano

Il pittore palermitano Francesco De Grandi  è l’ospite di sabato 7 agosto de “I Mestieri dell’Arte“,  il ciclo di interviste dedicate da Restart a donne e uomini che hanno fatto dell’arte la loro professione. L’incontro, come sempre, si terrà sullaTerrazza di Palazzo Abatellis.

Esponente della “Nuova scuola palermitana”, De Grandi, dopo gli studi presso l’Accademia di Belle Arti della sua città, nel 1994 si trasferisce a Milano, dove vi resterà fino al 2008. Dal 2009 al 2012 lavora a Shanghai, per poi tornare a Palermo, dove trova un luogo più adatto per continuare la sua ricerca. Dal 2016 è docente di pittura all’Accademia delle Belle Arti di Palermo.

Per De Grandi, “la pittura è un’esigenza, un mezzo di conoscenza che attraversa la vita come pratica di elevazione, anche spirituale. Come un preghiera, come una pratica meditativa”.

Non credo nell’idea di avanguardia quando nasconde solo il tentativo di vendere una merce illusoriamente nuova e di facile consumo. Pasolini sosteneva che la poesia è inconsumabile, io cerco quello“, ha recentemente dichiarato l’artista.  Alla ricerca di una funzione che riconduca l’arte al senso del sacro, De Grandi  immagina di poter percorrere quei sentieri, tentando di connettersi a “un tempo sospeso, classico nel suo essere al di fuori del tempo corrente, una dimensione coesistente, la raffigurazione di quel tempo dilatato e avvolto che si prova sotto trip, in preghiera, in apnea e in tutte quelle pratiche che modificano lo stato ordinario della percezione“. La sua arte non è ma la ricerca di una citazione gratuita, ma un serbatoio di segni “senza tempo e senza connotazioni autoriali, cercando echi archetipici che si riaccendono dalla loro latenza dormiente, cercando nuove aurore“.

Nota di servizio

Anche Restart si adegua alle nuove normative anticovid e alla normativa del Green pass. Per partecipare ai nostri eventi, a partire da quelli in calendario dal  6 agosto, diventa necessario essere in possesso della certificazione verde Covid-19 collegata con il vaccino, la guarigione dall’infezione da Sars-CoV-2 o l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo (con validità 48 ore).


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