La Notte delle Streghe a Palazzo Steri, il racconto dei giorni della Santa Inquisizione

  • Una visita guidata teatralizzata nel Carcere dei Penitenziati dello Steri
  • Appuntamenti il 20/27 luglio e il 3/10 agosto
  • Le “streghe” sono le guide turistiche degli Amici dei Musei Siciliani
  • Il copione della visita è stato costruito con documenti, disegni e i graffiti incisi nelle celle dello Steri

Appuntamento con Restart per “La notte delle streghe” a Palazzo Steri. Sono previsti quattro appuntamenti: il 20 e il 27 luglio e il 3 e il 10 agosto (per ogni data sono previsti due turni, il primo alle 20.30, il secondo alle 22.00). La Notte delle streghe è una visita guidata teatralizzata messa in scena dalle guide turistiche dell’associazione culturale Amici dei Musei Siciliani. E’ un percorso in notturna – organizzato per un gruppo ristretto di persone – all’interno del Carcere dei Penitenziati dello Steri, le celle realizzate nel 1603 dall’ingegnere regio Diego Sanchez.

Il racconto degli inquisiti, incarcerati a Palazzo Steri

Le “streghe” accompagneranno i visitatori raccontando le drammatiche storie dei prigionieri della Santa Inquisizione. Il racconto si dipana mediante l’osservazione di disegni, graffiti e le preghiere rimaste incise sulle pareti. ll Carcere dei Penitenziati dello Steri è un luogo forte, pieno di storie e denso di emozioni; il racconto si svolge attraverso la voce diretta dei protagonisti: gli inquisiti.

Il canovaccio è stato scritto mettendo insieme citazioni e documenti d’archivio, testi e pubblicazioni. Le guide turistiche dell’associazione hanno avuto modo di approfondire la storia delle carceri dello Steri e le testimonianze lasciate dagli stessi detenuti, grazie a oltre tre anni di studio.

Attraverso i racconti vengono fuori non solo i legami tra la stregoneria e l’inquisizione e quelli tra magia e religione, ma le diverse “categorie” che appartengono alla definizione di “stregoneria” sia secondo le credenze popolari dell’epoca che secondo i codici inquisitoriali spagnoli.

1487, la Santa Inquisizione arriva in Sicilia

La Santa Inquisizione sbarca in Sicilia alla fine del 1400. Nel 1487 Ferdinando II il Cattolico, Re di Spagna, manda i suoi inquisitori delegati e fa istituire il primo Tribunale dell’Inquisizione in Sicilia. In Sicilia scoppia un tumulto. Fino ad allora, infatti, la legge dell’epoca prevedeva che solo un siciliano potesse esercitare il ruolo di giudice nella regione. Nessuno straniero, ad eccezione dei viceré, aveva mai ficcato il naso nell’amministrazione della giustizia. Il peggio, però, doveva ancora arrivare. Per tre secoli, nonostante in Sicilia non si praticassero frequentemente i roghi di streghe ed eretici, venne instaurato un clima di terrore. La Sicilia venne messa in subbuglio e fu cancellata la sua natura cosmopolita, che da secoli consentiva la convivenza pacifica di cristiani, musulmani ed ebrei.

Fulcro di quel periodo terrore divenne il Carcere di Palazzo Steri (o Carcere dei Penitenziati), utilizzato dall’inizio del ‘600 alla fine del ‘700 dall’inquisizione spagnola per imprigionare, torturare ed uccidere tutti i cittadini scomodi per la vita sociale, politica e soprattutto religiosa dell’antica città di Palermo.


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